Cultura e autoregolamentazione sono fondamentali

Settembre, 2014
Editore / Rivista: 
Quine / Il Giornale dell'Ingegnere
Autore: 
Lorenzo Orsenigo - Vice Presidente ICMQ

La trasparenza del mercato e i controlli - elementi già citati nel precedente numero de Il Giornale dell’Ingegnere nelle interviste rilasciate da ICMQ e da Atecap - sono tra gli obiettivi primari dell’Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato, organismo istituzionale costituito dalle componenti pubbliche e private (attraverso il sistema associativo) dell'intero segmento produttivo delle costruzioni in calcestruzzo e calcestruzzo armato. (…)  Poniamo qui alcune domande di approfondimento al Presidente del Consiglio Superiore Lavori Pubblici, presso il quale è stato istituito l’Osservatorio.  
Come e quando nasce l’Osservatorio sul calcestruzzo?
Nasce nel 2011 per contribuire ad accrescere la consapevolezza nei confronti delle problematiche specifiche del mondo del calcestruzzo e del calcestruzzo armato. Ciò si è tradotto non solo in iniziative condivise avviate all’interno dello stesso Osservatorio, ma anche in una maggiore efficacia e in un coordinamento delle attività quotidiane delle singole istituzioni competenti in tema di normative e di controlli oltre che con compiti di stazione appaltante.
Qual è il ruolo dell’Osservatorio sul calcestruzzo e la sua importanza?
L’Osservatorio nasce con l’obiettivo di mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli attori della filiera del calcestruzzo: da chi si occupa della parte normativa alle stazioni appaltanti, a chi è competente per i controlli, dai produttori ai progettisti. Il valore aggiunto è dato dalla partecipazione della filiera imprenditoriale privata che conosce bene molte variabili e ha competenze tecniche, mi riferisco anche al mondo della certificazione che di per sé assume un ruolo da protagonista.
Questo strumento ci ha permesso di valutare meglio molti aspetti legati agli appalti, alle procedure delle gare, e di conoscere tutte le tappe del percorso di produzione di un materiale, il che permette anche, in senso più ampio, di estendere alcune azioni anche ad altri ambiti del settore dell’edilizia. (…) 
A proposito di legalità, quanto contano i controlli nell’ambito della strategia del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici?
I controlli contano sicuramente, ma noi non dobbiamo puntare ad un’azione di controllo più assidua, non solo almeno. Dobbiamo puntare a diffondere una cultura del buon costruire, una cultura della legalità che ancora manca in questo Paese. Abbiamo fin troppe norme che spesso vengono aggirate con facilità e l’obiettivo non è tanto punire, quanto evitare che ciò accada. Si tratta di un’azione più profonda, più endemica, culturale, lo scopo è arrivare all’autocontrollo, ad un’autoregolamentazione.
Questa convinzione di base mi porta dire che per mettere in atto questo processo sono fondamentali le Associazioni: solo tramite loro è possibile scambiare efficacemente informazioni con imprese e lavoratori e creare una rete imprenditoriale nuova, aperta, moderna e ricca di competenze e professionalità.

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