TECNOLOGIA COSTRUTTIVA STERCHELEGROUP PER IL RADDOPPIO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA DE “LA SAPIENZA” PRESSO L’AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANDREA

Lunedì, 15 Ottobre, 2018

Il progetto di ampliamento dell’ospedale Sant’Andrea di Roma prevede un incremento complessivo di SUL (superficie utile lorda) di 47.055,00 mq, rispetto a quella esistente di 47.139,00 mq, ma i lavori avverranno per Stralci funzionali.

La realizzazione prevede inoltre la razionalizzazione della distribuzione degli spazi con la riconduzione di tutte le attività amministrative all’interno dell’ospedale; lo sviluppo di spazi esclusivamente dedicati all’attività didattica dell’Università; una ridefinizione della viabilità interna; l’ampliamento dello spazio a parcheggio e l’adeguamento degli impianti.

Per la sua posizione logistica, il bacino d'utenza è valutabile complessivamente in circa 250 mila cittadini ed il suo "Progetto Unitario" è stato dapprima deliberato dalla Giunta Comunale di Roma il 22 Maggio 2013 e poi dalla stessa Azienda Ospedaliera il 12 Giugno 2013 con la missione di "renderlo maggiormente aderente alle attuali e più moderne modalità diagnostico-terapeutiche e assistenziali" e di riportare all'interno tutte le attività amministrative attualmente dislocate all'esterno.

Lo stralcio funzionale in corso, H1 SUD - Comparto C1, si colloca nella zona antistante l'edificio esistente e si collega al piano terra e al piano primo con la struttura ospedaliera. Prevede un fabbricato a forma quadrata (lato 40 m), costituito da 6 piani fuori terra e da un piano interrato destinato a parcheggi, per uno sviluppo complessivo di 9331 mq di superficie, di cui 5240 mq per uffici amministrativi e servizio, 500 mq per CED, 60 mq per telecontrollo impianti, 1305 mq per ambulatori e 2226 mq per servizi tecnologici.

La struttura è costituita da fondazioni realizzate in opera e da una struttura portante in pilastri e travi semi prefabbricati in calcestruzzo, con maglia strutturale disposta in entrambe le direzioni, con geometrie contenute per limitare il più possibile gli ingombri strutturali e flessibile per possibili ulteriori trasformazioni. È quindi totalmente realizzata in calcestruzzo armato, parzialmente prefabbricata, ad eccezione della copertura dell’atrio, realizzata in acciaio e vetro strutturale, e dei corpi scala interni ed esterni, anch’essi in acciaio. La parte centrale, a partire dal primo piano fino all’ultimo, è a tutta altezza secondo uno schema planimetro rettangolare di lati 15x13 (come si vede dal rendering di copertina).

Tutta la struttura insiste su isolatori sismici montati su pilastri tozzi e sotto pulvini di pari geometria in pianta per la loro manutenzione e/o sostituzione. I 12 centrali sono elastomerici mentre i 20 perimetrali sono a scorrimento in modo da realizzare un nucleo centrale più rigido.

Il perimetro esterno dell’edificio sarà tamponato con struttura a cassa vuota e in coerenza con quanto già realizzato negli edifici esistenti, fino a costituire il parapetto della copertura, con finitura esterna del tutto simile a quella degli edifici preesistenti.

IL CONTRIBUTO TECNOLOGICO DI STERCHELEGROUP

64 Pilastri prefabbricati tripiano modello Panus, per un totale di 755 ml, a nodo umido strutturale in calcestruzzo a sezione rettangolare; completi di ancoranti per il sollevamento e di scarpe e tirafondi per il montaggio; prodotti in 2 tranche (livelli 1-3 e livelli e 4-6).

1758,67 ml di travi tralicciate portanti e autoportanti PREM SD modello "b2" con fondello prefabbricato in c.a..

1508.89 ml di travi di collegamento autoportanti PREM SD modello "b2" con fondello prefabbricato in c.a. .

Modello FEM della struttura realizzato con PRO_SAP e due situazioni vincolari: cerniere in fase di getto (pilastri a nodo umido strutturale e travi tralicciate semplicemente appoggiate) e monolitico in fase finale.

Posa degli isolatori fra un pilastro tozzo ed un pulvino soprastante, di pari geometria, per la manutenzione e/o sostituzione degli stessi. In attesa della posa del primo impalcato, i pulvini sono sostenuti sui quattro spigoli da spessori provvisori.

Posa delle Travi PREM SD Mod. b2 del primo impalcato. Gli spessori di sostegno sotto i pulvini saranno asportati dopo l'indurimento del getto dell'intero impalcato.

Solai del primo impalcato prima del getto integrativo.

 

Vista aerea del cantiere

Nodo trave-pilastro-solaio

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Visualizza e naviga la Ricostruzione realizzata tramite elaborazione delle immagini rilevate da SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto, comunemente denominato drone) dalla Dedalo Drone SRL

 

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